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Anche se potrebbe non sembrare, il Sound Branding è tutto intorno a noi.

Sono moltissimi, infatti, i marchi che associano al logo e al payoff anche un’impronta sonora, un jingle o un motivetto.

La motivazione è molto semplice.
Una combinazione di suoni accattivante diventa subito riconoscibile e memorabile, imprimendosi nella mente delle persone. Una breve traccia musicale, un “rumore”, una sigla: tutto contribuisce a caratterizzare e definire l’identità del brand, evocando al contempo ricordi o suscitando emozioni.

Il Sound Branding diventa, quindi, complemento del Visual: un dettaglio distintivo che, ripetuto nel tempo, contribuisce a creare sicurezza e fiducia nel pubblico.

Con il Sound Branding rendi il tuo marchio ancora più riconoscibile: ecco perché!
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Quattro esempi mitici di Sound Branding

Se la spiegazione teorica ha lasciato qualche dubbio, gli esempi pratici faranno sicuramente maggiore chiarezza:

  • Nintendo
    Tutte le console del brand riproducono un suono all’accensione: in origine, con il Game Boy e i Nintendo DS, si trattava di un breve motivetto seguito da una nota acuta finale, un vero e proprio scampanellio. Oggi, con la Switch, il suono si è semplificato in un “click” molto riconoscibile, a rappresentare le componenti smontabili e ricomponibili della console.
  • McDonald’s
    La storica catena di fast food statunitense non manca certo di riconoscibilità: il logo, il payoff, la mascotte… tutto rende McDonald’s memorabile. Il jingle, però, ha una forza tutta sua. Il famosissimo motivetto che accompagna lo slogan “I’m Lovin’ It” è, infatti, così solido da poter essere riprodotto da solo e funzionare ugualmente!
  • Netflix
    La piattaforma di streaming ha progettato il suo marchio sonoro per oltre un anno, arrivando a stratificare 4 suoni diversi per creare l’iconico TUDUM, riprodotto all’inizio di ogni contenuto. Il Sound Branding ha funzionato così bene, che il Tudum è diventato protagonista – da solo – di un’intensa campagna pubblicitaria, arrivata col suo omonimo hashtag anche al nostro Festival di Sanremo.
  • Metro-Goldwyn-Mayer (MGM)
    Un “old but gold”: il ruggito del leone ha accompagnato per decenni la riproduzione di migliaia di film al cinema e non solo!

Come si fa Sound Branding?

L’esempio di Netflix ci aiuta a comprendere quanto possa essere difficile scegliere e realizzare il suono ideale per il proprio brand: il marchio sonoro perfetto è frutto di esperienze, professionalità e intuizioni differenti.

Si tratta, però, di un lavoro che ripaga dello sforzo, con la creazione di uno strumento così potente da poter funzionare anche da solo!

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